Ritengo opportuno condividere con voi alcune considerazione che ho fatto
nell’ultimo periodo. La necessità di esternarle è dovuta
essenzialmente all’esigenza di chiarezza che, secondo me, è alla base
della scelta di portare avanti con serietà il progetto del Circolo.
Ho
avvertito che al Circolo troppo spesso si respira la tensione di chi
sentendosi un perdente della tornata elettorale, si dimentica che è
seduto lì, in cerchio, per guardare al futuro e non al passato.
Al
passato si guarda solo per imparare dagli errori o per prendere esempio o
riattivare buone prassi, non certo per risollevare polveroni o vecchie
diatribe.
Ritengo che il Circolo non sia un movimento di opposizione
all'attuale amm.ne, forse sbaglio ma credo che i presupposti siano
altri, se non altro perchè ci sono altre sedi deputate all'opposizione e
se gli "opposti" non sanno o non vogliono sfruttarle, peccano di
presunzione a ritenere che le riunioni del circolo possano essere
terreno fertile per la diffusione del loro modo di fare politica o
meglio di opporsi. Forse sono troppo dura, ma schietta.